
In questo articolo cercherò di definire i concetti fondamentali, le basi della User Experience. Una disciplina che negli ultimi anni ha ricevuto grande slancio soprattutto grazie agli studi nell’ambito della psicologia cognitiva e comportamentale. Parlando di “disciplina” sarebbe più appropriato utilizzare User Experience Design, ma mi perdonerai se tenderò ad associare i due termini.
Le basi della User Experience poggiano su un concetto fondamentale: l’utente utilizza una interfaccia per raggiungere un obbiettivo. Tenendo sempre a mente questo, possiamo progettare interfacce in grado di offrire un’ottima esperienza utente.
Basi della User Experience: gli elementi fondamentali
In questo grafico è mostrato uno schema che comprende tutti gli elementi base della User Experience.
L’interfaccia al centro è il punto di relazione, la mediazione, tra l’utente e le funzioni di un sistema, sia esso un sito, un’app, ecc.
L’utente, per raggiungere il suo obbiettivo (ad esempio leggere un post del blog), invia un input al sistema tramite l’interfaccia, e in cambio riceve un output. Ma ci sono obbiettivi anche più complessi, che richiedono una serie di input, ad esempio nel caso dell’acquisto di un prodotto su un e-commerce.
Ovviamente maggiori sono gli input, maggiore è la difficoltà. Soprattutto tenendo conto di un altro fattore fondamentale della User Experience: l’abilità dell’individuo di inviare gli input, dunque di utilizzare l’interfaccia, è legata alle sue caratteristiche.
L’utente è (ovviamente) al centro della User Experience
Internet diventa sempre più user firendly. E non potrebbe essere altrimenti, visto che senza utenti la sua esistenza non avrebbe senso. In questo contesto lo scopo di uno User Experience Designer è permettere alle persone, ad ogni categoria di persone, di poter utilizzare un’interfaccia indipendentemente dalle sue caratteristiche: età, livello di istruzione, esperienza con i dispositivi, disabilità fisiche.
Immaginate se per completare un form si chiedesse di cliccare un pulsante verde, e dall’altro lato dell’interfaccia vi fosse un daltonico. Penso che l’unico input che l’utente potrebbe dare in questo caso è uno sputo all’interfaccia.
Ma oltre a questi fattori personali, bisogna considerare anche quelli sociali e culturali. Pensate a quanta gente non si fida di inviare dati personali per paura di violazioni della propria privacy.
L’obbiettivo dello User Experience Designer
Tenendo conto di tutti questi fattori (e moltissimi altri ancora), lo User Experience Designer ha l’obbiettivo di creare interfacce utili e usabili (in inglese useful and usable). Su questi due elementi poggiano le basi della User Experience.
Utili nel senso che permettano di raggiungere un obbiettivo all’utente. Usabili non solo nel senso che permettano facilmente di raggiungere l’obbiettivo, ma che generino un’esperienza soddisfacente nell’utente. Non intendo un senso di piacere, tralasciando i designer di siti porno, loro devono farlo. Ma che permettano a qualsiasi tipo di utente di raggiungere velocemente e pienamente il suo obbiettivo.
Il processo alla base della User Experience
Alla base dello User Experience Design c’è un processo ciclico diviso in quattro fasi:
La raccolta dei requisiti
Questa fase è fondamentale per tutto il lavoro di creazione successivo. In questa fase il designer cerca di delineare quali possano essere gli obbiettivi dell’utente, come può raggiungerli e quali possano essere gli eventuali problemi nell’invio degli input.
Ci sono svariate tecniche per completare questa fase. Si può osservare l’utente per capire quali siano le pratiche che utilizza per completare quell’obbiettivo, o un obbiettivo simile. Oppure gli si possono fare domande dirette su come pensa possa essere la soluzione più adatta a lui.
Insomma, lo User Experience Designer è un problem solver a tutti gli effetti, e in questa fase analizza il problema.
La creazione delle alternative
Questa è la fase creativa, in cui si creano bozze dell’interfaccia. Si sviluppano alternative per permettere all’utente di completare gli obbiettivi. Quando riterremo di aver pensato a qualcosa di useful e usable possiamo passare alla terza fase.
Creazione del prototipo
Viene realizzata in questa fase un’interfaccia che tenga conto degli elementi migliori creati nella fase precedente.
Valutazione (Testing)
Nella quarta ed ultima grafica si valuta l’usabilità e l’utilità degli elementi dell’interfaccia, soprattutto osservando il comportamento degli utenti. Una volta valutati eventuali problemi di User Experience si ritorna alla prima fase, raccogliendo nuovi requisiti per modificare il prototipo creato e migliorarlo.
Un processo che può durare all’infinito, soprattutto se si tiene conto che i gusti e soprattutto le esigenze dell’uomo si modificano col passare del tempo. Ne nascono sempre di nuove in base a mode del momento, nuove tecnologie e diversi standard di vita.
L’importante è che si tenga sempre conto del concetto alla base della User Experience: l’utente utilizza un’interfaccia per raggiungere un obbiettivo.
Spero che questo mio articolo ti abbia dato un’infarinatura utile sulle basi della User Experience. Per ulteriori informazioni consulta pure la pagina di Wikipedia sull’argomento. Per dubbi, commenti, minacce e quant’altro, scrivimi pure nei commenti.
Per altri articoli di argomento Web Design, puoi consultare la categoria relativa del mio blog.
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